Il nucleare: futuro?
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- Rabdomante delle dighe
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Re: Il nucleare: futuro?
..Il deposito nazionale delle scorie nucleari pura utopia, tutti lo vogliono però, nel
giardino dell'altro...
.. Con i prezzi dell'energia in queste condizioni e consumi via via sempre più ridotti la produzione col nucleare è una pura
utopia ecco uno dei perché dell'abbandono del faraonico progetto....
..Emi..
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.. Con i prezzi dell'energia in queste condizioni e consumi via via sempre più ridotti la produzione col nucleare è una pura
utopia ecco uno dei perché dell'abbandono del faraonico progetto....
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Re: Il nucleare: futuro?
Interessante, ed anche triste, molto triste. VIDEO (è poco più in basso)
All'interno si possono trovare altri articoli...
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GIORNATA DELLA MEMORIA PER LE VITTIME DEL VAJONT
Saluti da Marco
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- Il guardiano della diga
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Re: Il nucleare: futuro?
Premetto che notizie del genere meriterebbero solo silenzio e riflessione. E preghiere, per le vittime innocenti.
In ogni caso il "futuro" è arrivato, pare che non sarà roseo però!
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/E ... 8890.shtml
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Vivo la mia vita un quarto di diga alla volta,
e in mezzo a quei conci...mi sento libero!
LEDRARULE
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- Rabdomante delle dighe
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Re: Il nucleare: futuro?
.. Acc.ti ci sono ricaduti ma questa volta con le proprie mani e per l'ingordigia della
gente solo il bisnes la sicurezza sotto i tacchi la popolazione carne da macello ma dite
voi si può fare il locale gruppi elettrogeni di emergenza sotto il livello del mare se
quelli avessero funzionato non sarebbe successo quasi niente perché le macchine sarebbero state spente in sicurezza giorni fa ho messo mano alle centinaia di cassette
vhs del mio archivio e mi è capitato per le mani la cassetta registrata della messa
da requiem di verdi eseguita nell'aula Nervi a Roma nell'occasione del cinquantenario
di Iroskima e Nagasaky durante l'esecuzione la musica di sottofondo a del filmati
girati nei giorni successivi all'evento nonostante li avessi visti in parecchie occasioni sono rimasto scioccato pensando e vedendo tutto ciò pensando anche che gira
gira ci ricadono.....
..Emi..
gente solo il bisnes la sicurezza sotto i tacchi la popolazione carne da macello ma dite
voi si può fare il locale gruppi elettrogeni di emergenza sotto il livello del mare se
quelli avessero funzionato non sarebbe successo quasi niente perché le macchine sarebbero state spente in sicurezza giorni fa ho messo mano alle centinaia di cassette
vhs del mio archivio e mi è capitato per le mani la cassetta registrata della messa
da requiem di verdi eseguita nell'aula Nervi a Roma nell'occasione del cinquantenario
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girati nei giorni successivi all'evento nonostante li avessi visti in parecchie occasioni sono rimasto scioccato pensando e vedendo tutto ciò pensando anche che gira
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- bewareofthevlaplayer
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Re: Il nucleare: futuro?
????????
- bewareofthevlaplayer
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Re: Il nucleare: futuro?
Mi pare che le statistiche non si discostino troppo dall'andamento naturaleIl guardiano della diga ha scritto:Premetto che notizie del genere meriterebbero solo silenzio e riflessione. E preghiere, per le vittime innocenti.
In ogni caso il "futuro" è arrivato, pare che non sarà roseo però!
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/E ... 8890.shtml
- Il guardiano della diga
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- Iscritto il: 10 gen 2006, 17:44
Re: Il nucleare: futuro?
Non so dove tu abbia preso spunto per questa sentenza...non vedo numeri.
Forse anche questo "non...troppo" è interpretabile senza numeri o percentuali alla mano.
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Re: Il nucleare: futuro?
Bhè, i dati sono sull'articolo e riassumento:Il guardiano della diga ha scritto:Non so dove tu abbia preso spunto per questa sentenza...non vedo numeri.
Forse anche questo "non...troppo" è interpretabile senza numeri o percentuali alla mano.
Quindi, nel caso peggiore ovvero che anche i 7 dubbiosi siano effettivamente malati, si tratta dello 0.01% del campione esaminato.Secondo un rapporto della prefettura di Fukushima su 75.311 bambini esaminati, 1 ha sviluppato recentemente un tumore e su altri 7 si nutrono dubbi.
Se faccio un giretto su Google trovo da sito dell'AIRC, che potrebbe essere una fonte attendibile, trovo che il tumore alla tiroide è il più diffuso:
E andando poco più sotto nella pagina si trova che su un campione di 100000 abitanti la frequenza è del 4.1% degli uomini e ben il 12% delle donne ben al di sopra del numero indicato dal Messaggero.È stato stimato che circa il 30% delle tiroidi esaminate in corso di autopsia presenta una forma tumorale non diagnosticata quando la persona era in vita: ciò significa che il cancro della tiroide è più comune di quanto si pensi, ma che spesso non dà segni di sé perché cresce molto lentamente ed è poco invasivo.
Potrebbe essere che una percentuale così bassa è in realtà estremamente alta se rapportata alla fascia di età (ma non ho informazioni in merito) oppure semplicemente che il giornalista ha dato l'ennesima dimostrazione di come NON andrebbe fatta l'informazione perché non da informazioni concrete su quale sia l'incidenza media.Quanto è diffuso
Il cancro della tiroide non è molto comune, poiché costituisce l'1-2% di tutti i tumori, con un'incidenza di 4,1 casi ogni 100.000 abitanti per gli uomini e 12,5 nuovi casi ogni 100.000 abitanti per le donne. Secondo stime del Registro tumori italiano, nel 2012 sono stati diagnosticati 3.200 tumori tiroidei nei maschi e 10.900 nelle femmine.
La sopravvivenza è molto elevata (oltre il 90% a 5 anni dalla diagnosi nelle forme differenziate).
http://www.airc.it/tumori/tumore-alla-t ... ogle.it%2F
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Da qualche parte abbiamo i corpi,
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- bewareofthevlaplayer
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- Iscritto il: 07 ott 2006, 20:01
Re: Il nucleare: futuro?
Appunto
Re: Il nucleare: futuro?
L'ho messa anche sul topic dei convegni e visite ma è d'attualità anche qui:
Riporto questa iniziativa che potrebbe essere interessante
Riporto questa iniziativa che potrebbe essere interessante
http://www.sogin.it/it/sala-stampa/eventi/opengate.htmlIl 16 e il 17 maggio Sogin apre le porte delle centrali nucleari ai cittadini per far conoscere il lavoro che svolge quotidianamente, nel rispetto dei criteri di massima sicurezza, per terminare lo smantellamento e gestire i rifiuti radioattivi. Si tratta di un'occasione unica per visitare le quattro centrali di Caorso (PC), Garigliano (CE), Trino (VC) e Latina, con la possibilità di effettuare per le prime tre due differenti percorsi: "zona controllata" e "zona non controllata". Per la centrale di Latina è previsto un unico percorso "zona non controllata".
La "zona controllata", all'interno di un impianto nucleare, è un ambiente di lavoro delimitato il cui accesso, per motivi di protezione dalle radiazioni ionizzanti, è segnalato e regolamentato da specifiche procedure ed è vietato ai minori, a differenza della "zona non controllata", alla quale possono accedere, se accompagnati, anche i bambini da sei anni in su.
Scegli quale centrale nucleare visitare e prenotati per la data e il turno che preferisci attraverso il form di registrazione, inserendo i tuoi dati anagrafici e allegando copia di un documento di riconoscimento in corso di validità.
Per entrambi i percorsi ("zona controllata" e "zona non controllata"), la visita avrà la durata di circa due ore, ma è necessario presentarsi con un'ora di anticipo rispetto all'orario prescelto per espletare le verifiche di accesso alla centrale. È possibile prenotarsi ad uno solo dei due percorsi e non sono consentite prenotazioni di gruppo.
Nelle due giornate le centrali potranno accogliere quasi tremila visitatori: un massimo di 380 al giorno per Trino, Caorso e Garigliano, e un massimo di 320 al giorno per la centrale di Latina.
Le iscrizioni sono aperte fino a domenica 3 maggio 2015. Tutti i posti disponibili per la "zona controllata" delle quattro centrali sono terminati, ma potete continuare ad iscrivervi per la "zona non controllata".
La partecipazione è gratuita. Raggiunto il numero massimo di posti disponibili, sarà possibile iscriversi alla "lista di attesa" per partecipare alle successive iniziative.
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Re: Il nucleare: futuro?
http://www.meteoweb.eu/2015/04/incendi- ... te/437678/Incendi a Chernobyl: rischiano di rilasciare radioattività pari a un incidente nucleare rilevante
Greenpeace stima che gli incendi in corso nei boschi attorno alla centrale nucleare di Chernobyl rischiano di causare una notevole dispersione di radioattività. A causa della notevole contaminazione delle foreste e dei terreni attorno alla centrale, i quantitativi totali di materiali radioattivi rilasciati da questi incendi potrebbero essere potenzialmente equivalenti a quelli di un incidente nucleare rilevante
Ventinove anni dopo l’esplosione della centrale, l’incidente a Chernobyl non è ancora un capitolo chiuso. Sulle foreste e sui terreni attorno alla centrale si sono depositati, infatti, quantitativi notevoli di sostanze radioattive molto pericolose come il cesio 137, lo stronzio 90 e il plutonio 239. Gli incendi del 2010 hanno già disperso in atmosfera radioattività dal suolo, dagli alberi e dalle altre piante.
I primi incendi nell’area sono stati segnalati il 26 aprile, giorno dell’anniversario del disastro avvenuto nel 1986. La radioattività è rilasciata in atmosfera dai fumi dell’incendio e dispersa a seconda dell’andamento dei venti, dell’altezza del pennacchio di fumo e altri fattori metereologici. In incendi precedenti la radioattività è arrivata fino alla Turchia. Sulla base di dati satellitari, gli esperti di Greenpeace stimano che gli incendi abbiano interessato un’area complessiva di circa 13.300 ettari, di cui 4.100 ettari sono effettivamente andati a fuoco.
L’incendio non ha raggiunto, al momento, l’area più contaminata attorno alla centrale ma le fiamme sono adesso a 15-20 chilometri dal sito.
All’inizio di quest’anno è stata presentata un’analisi dettagliata sui rischi da incendio a Chernobyl: la conclusione è stata che nel caso peggiore il rilascio di radioattività in atmosfera potrebbe equivalere a un incidente di livello 6 della scala INES (International Nuclear Events Scale). Sia l’incidente di Cernobyl che quello di Fukushima sono stati collocati al livello 7 della scala INES.
Potremo costruire un altro sarcofago attorno alla centrale, ma è impossibile costruirne uno per coprire tutta l’area pesantemente contaminata attorno all’impianto. Dopo ventinove anni, i rischi di rilascio di radioattività dall’area non sono sotto controllo e ciò può comportare ulteriori dispersioni di radioattività sull’Europa.
Come a Chernobyl, in Ucraina, notevoli quantitativi di radioattività si sono depositati anche nelle foreste attorno alla centrale di Fukushima, in Giappone. A dispetto degli sforzi delle autorità giapponesi, la decontaminazione completa dei villaggi, delle campagne e delle foreste attorno alla centrale esplosa nel 2011 è impossibile. Uno stock notevole di materiali radioattivi rimarrà depositato per tempi molto lunghi con rischi di incendio e di dilavamento verso aree più densamente popolate. Una situazione particolarmente preoccupante si registra con lo scioglimento delle nevi, in primavera, o durante piogge particolarmente forti che possono disperdere la radioattività in terre, fiumi e laghi.
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Re: Il nucleare: futuro?
Ho trovato Il fallimento di Westinghouse e la crisi del nucleare
http://www.linkiesta.it/it/blog-post/20 ... are/25437/
e mi chiedo se questi fallimenti siano frutto principalmente di una congiunzione macroeconomia chiaramente sfavorevole che quindi semplicemente rende meno sicuri i forti investimenti ormai necessari per i moderni livelli di sicurezza richiesti da questo tipo di impianti oppure è effettivamente un vero passo avanti verso un cambio di sorgenti energetiche rinnovabili che sono diventate effettivamente una soluzione alternativa.
http://www.linkiesta.it/it/blog-post/20 ... are/25437/
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Il gigante dell’energia nucleare Westinghouse Electric ha ufficialmente presentato richiesta di fallimento. I guai della società che fornisce tecnologia a circa la metà degli impianti atomici presenti al mondo si può imputare principalmente ai ritardi nella costruzione di due nuovi reattori in Georgia e Nord Carolina. Il piano per attivare le procedure fallimentari del Chapter 11 presso la controllata americana ha portato sotto la luce dei riflettori anche la volontà di Toshiba di ridimensionare l’impegno nel settore nucleare fuori dal Giappone e di limitare le enormi perdite che la controllata americana provoca al gruppo giapponese.
E’ una notizia pesantemente negativa per l’intero settore che dopo la tragedia di Fukushima sembra non essere più in grado di riprendersi. Un trend al ribasso testimoniato dal fatto che la stessa società americana, acquistata nel 2006 dal colosso giapponese, negli ultimi anni ha concentrato le proprie attività nelle tecnologie per smantellare centrali nucleari invece che nella costruzione di nuovi impianti. Toshiba ha riportato oltre 5,5 miliardi di euro perdite relative alle sue attività nel settore nucleare negli Stati Uniti e si è ritirata dai nuovi progetti in India (dove sia l’amministrazione Bush che quella di Obama hanno fatto pressioni sul governo indiano perché comprasse reattori costruiti da Toshiba-Westinghouse o da Hitachi-General Electric) e Gran Bretagna, lasciando un vuoto nei piani del governo di Londra nei quali i giapponesi sono un attore chiave in quanto responsabili del progetto della centrale di Moorside, in Cumbria.
Il fallimento di Westinghouse ha ripercussioni sull’intero settore nucleare mondiale, in sofferenza già da anni. La tedesca Siemens ha abbandonato la sua attività nucleare nel 2011, mentre Areva è stata salvata dall’intervento del governo francese. Dei 754 reattori operanti in tutto il mondo, 90 sono stati abbandonati in varie fasi di costruzione, di cui 40 solo negli Stati Uniti, dodici dei quali sono progetti di Westinghouse (dati Global Nuclear Power Database). Una situazione che riguarda soprattutto Stati Uniti ed Europa. Nel frattempo, quella del nucleare sta diventando un’industria sempre più cinese. Sono molto attivi anche i russi e l’Arabia Saudita e il Sud Africa.
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Re: Il nucleare: futuro?
https://it.wikipedia.org/wiki/Costo_del ... _per_fontephante ha scritto:Ho trovato Il fallimento di Westinghouse e la crisi del nucleare
http://www.linkiesta.it/it/blog-post/20 ... are/25437/
e mi chiedo se questi fallimenti siano frutto principalmente di una congiunzione macroeconomia chiaramente sfavorevole che quindi semplicemente rende meno sicuri i forti investimenti ormai necessari per i moderni livelli di sicurezza richiesti da questo tipo di impianti oppure è effettivamente un vero passo avanti verso un cambio di sorgenti energetiche rinnovabili che sono diventate effettivamente una soluzione alternativa.
Il gigante dell’energia nucleare Westinghouse Electric ha ufficialmente presentato richiesta di fallimento. I guai della società che fornisce tecnologia a circa la metà degli impianti atomici presenti al mondo si può imputare principalmente ai ritardi nella costruzione di due nuovi reattori in Georgia e Nord Carolina. Il piano per attivare le procedure fallimentari del Chapter 11 presso la controllata americana ha portato sotto la luce dei riflettori anche la volontà di Toshiba di ridimensionare l’impegno nel settore nucleare fuori dal Giappone e di limitare le enormi perdite che la controllata americana provoca al gruppo giapponese.
E’ una notizia pesantemente negativa per l’intero settore che dopo la tragedia di Fukushima sembra non essere più in grado di riprendersi. Un trend al ribasso testimoniato dal fatto che la stessa società americana, acquistata nel 2006 dal colosso giapponese, negli ultimi anni ha concentrato le proprie attività nelle tecnologie per smantellare centrali nucleari invece che nella costruzione di nuovi impianti. Toshiba ha riportato oltre 5,5 miliardi di euro perdite relative alle sue attività nel settore nucleare negli Stati Uniti e si è ritirata dai nuovi progetti in India (dove sia l’amministrazione Bush che quella di Obama hanno fatto pressioni sul governo indiano perché comprasse reattori costruiti da Toshiba-Westinghouse o da Hitachi-General Electric) e Gran Bretagna, lasciando un vuoto nei piani del governo di Londra nei quali i giapponesi sono un attore chiave in quanto responsabili del progetto della centrale di Moorside, in Cumbria.
Il fallimento di Westinghouse ha ripercussioni sull’intero settore nucleare mondiale, in sofferenza già da anni. La tedesca Siemens ha abbandonato la sua attività nucleare nel 2011, mentre Areva è stata salvata dall’intervento del governo francese. Dei 754 reattori operanti in tutto il mondo, 90 sono stati abbandonati in varie fasi di costruzione, di cui 40 solo negli Stati Uniti, dodici dei quali sono progetti di Westinghouse (dati Global Nuclear Power Database). Una situazione che riguarda soprattutto Stati Uniti ed Europa. Nel frattempo, quella del nucleare sta diventando un’industria sempre più cinese. Sono molto attivi anche i russi e l’Arabia Saudita e il Sud Africa.
https://www.eia.gov/nuclear/ con prezzi uranio https://www.cameco.com/invest/markets/uranium-price
https://www.eia.gov/analysis/projection ... annualproj in particolare https://www.eia.gov/outlooks/ieo/pdf/ieotab_8.pdf
Il trend macroeconomico non influenza la scelta delle fonti come le opzioni alternative disponibili unite all'impatto del sistema politico-normativo, soprattutto rispetto agli standard di sicurezza in produzione e smaltimento da adottare, oltre eventuali imposte od oneri sociali imputati al produttore (privato) dalla normativa fiscale (e non traslabili a valle).
La Cina punta molto sul nucleare (ultimo link in lista) perchè potenzialmente in grado di soddisfare i notevoli incrementi di fabbisogno previsti e perchè le normative sono affare per oligarchi.
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Re: Il nucleare: futuro?
Buon giorno peccato che questa discussione si sia fermata al 2010, si potrebbe riprenderla che ne dite?
Orsoyoghi48
Orsoyoghi48
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Re: Il nucleare: futuro?
Aca_Kaiserschmarren ha scritto:Da Il Sole 24 Ore del 26/11/2014, p. 12, intervista a Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel.
[...]
Domanda: "E il nucleare? Con l'uscita dalla Slovacchia diminuirete il vostro ricorso a questa tecnologia. Rimarra' la Spagna. Con quali prospettive?";
R: " Con poche prospettive. Il nucleare di oggi e' poco interessante e richiede un orizzonte temporale non piu' accettabile per un investitore privato. Puo' essere forse praticabile per uno Stato sovrano, o per qualcuno disposto ad azzardare operazioni davvero richiose per gli stessi costi finali dell'energia. E' il caso dell'Inghilterra, dove gli investimenti privati nel nucleare si materializzano solo quando lo Stato garantisce 35 anni di prezzi molto elevati dell'energia, nettamente fuori mercato. Ecco perche' dico che questo nucleare non e' interessante per un'azienda privata. Se nei prossimi decenni verra' sviluppato neucleare diverso, meno critico dal punto di vista dei tempi e delle tecnologie, ne riparleremo. Per ora e' fantascienza.";
D: " Uno scenario ben diverso da quello tracciato dall'Enel solo quattro anni fa, con un mega studio che teorizzava l'assoluta convenienza del ritorno al nucleare in Italia.";
R: " E' vero, e' cambiato tutto. La visuale e' cambiata. Ed e' bene che sia cosi'.";
D: " Con quel piano abbiamo sbagliato tutto?";
R: " Si'. Abbiamo sbagliato.".
[...]
E' noto che Il sole 24 Ore e' il giornale della Confindustria, qualcosa che di piu' lontano dalle posizioni degli antinuclearisti duri e puri non si potrebbe immaginare.
Trovo interessante che l'A.D. di Enel seppellisca senza appello tutto quanto affermato a favore del nucleare negli scorsi anni, soprattutto se immaginiamo che avremmo potuto essere gia' impelagati in un pantano di spese per costruire una qualche mirabolante centrale Epr: in Finlandia e in Francia sono ancora lì a cercare di finire i cantieri, e stiamo parlando di Stati con una cultura di correttezza negli appalti pubblici ben superiore alla nostra, se non altro almeno formalmente ostentata.
Continuo poi ad attendere l'individuazione del deposito nazionale delle scorie gia' esistenti.
Ah! Il sadico che e' in me vorrebbe adesso che gli autori del mirabolante e superlativo studio che prospettava l'assoluta convenienza del ritorno al nucleare fossero adeguatamente esposti al pubblico ludibrio...
Mi auto-cito.
Non ho visto novità sul fronte della convenienza economica del nucleare.
Non ho ancora visto l'immissione in funzione delle nuove centrali finlandesi e francesi.
Non ho ancora visto il completamento del deposito delle scorie di Yucca Mountain.
In compenso, Fukushima è ancora lì...
Re: Il nucleare: futuro?
Condivido. Boh...a me sembra che questo nucleare sia come una "forzatura". Nel senso che, visto che non c'è nulla di meglio, allora continuiamo con questo...Aca_Kaiserschmarren ha scritto: Mi auto-cito.
Non ho visto novità sul fronte della convenienza economica del nucleare.
Non ho ancora visto l'immissione in funzione delle nuove centrali finlandesi e francesi.
Non ho ancora visto il completamento del deposito delle scorie di Yucca Mountain.
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Re: Il nucleare: futuro?
Riesumo il topic perchè è uscita (finalmente) la mappa dei potenziali siti italiani per lo stoccaggio semi-definitivo dei rifiuti nucleari.
"Semi-definitivo" perchè il deposito per i rifiuti ad alto irraggiamento e lunga emivita sarà definito successivamente.
https://www.corriere.it/economia/aziend ... afa6.shtml
Non ricordo se gli inglesi ci hanno rispedito le scorie vetrificate che avevano a Sellafield, in caso contrario la vicenda si dovrebbe complicare ancora di più con la loro uscita da Euratom che, mi pare di ricordare, era l'organizzazione sovranazionale tra le altre cose incaricata di coordinare e tracciare questo genere di movimenti.
In ogni caso, saranno da custodire nel nuovo sito anche queste restituzioni in attesa del loro conferimento definitivo nel sito finale...
"Semi-definitivo" perchè il deposito per i rifiuti ad alto irraggiamento e lunga emivita sarà definito successivamente.
https://www.corriere.it/economia/aziend ... afa6.shtml
Non ricordo se gli inglesi ci hanno rispedito le scorie vetrificate che avevano a Sellafield, in caso contrario la vicenda si dovrebbe complicare ancora di più con la loro uscita da Euratom che, mi pare di ricordare, era l'organizzazione sovranazionale tra le altre cose incaricata di coordinare e tracciare questo genere di movimenti.
In ogni caso, saranno da custodire nel nuovo sito anche queste restituzioni in attesa del loro conferimento definitivo nel sito finale...
Re: Il nucleare: futuro?
Sono già cominciate le proteste nel frattempo e i vari comitati...
Per ora si parla solo di rifiuti ospedalieri, chissà quando toccherà a qualcosa di più "importante" dal punto di vista puramente radioattivo.
Per ora si parla solo di rifiuti ospedalieri, chissà quando toccherà a qualcosa di più "importante" dal punto di vista puramente radioattivo.
Re: Il nucleare: futuro?
Credo che il futuro sarà associato all'energia nucleare. Ora sempre più centrali elettriche stanno diventando nucleari. È più economico. Le centrali elettriche convenzionali non potranno funzionare a carbone per così tanto tempo.